Giacomo Leopardi[GIACOMO_LEOPARDI]

Câsâbălu iu bânedz: Recanati
Ari limba di dadâ


Biografii Giacomo Leopardi

Frândzâ personalâ web Giacomo Leopardi


 Adresa alushtui autorŭ easti : 

Naima nali texti alinati:

Naima nali texti alinati:

Spuni-Ts Minduiarea:

Texti ânyrâpsiti tu bibliotecâ:

Frândza: 1

À LA LUNE :
Poezii 2019-11-06 (4238 ascoasi tu miydani)

A Silvia : dal "I Canti"
Poezii 2004-12-21 (100920 ascoasi tu miydani)

À SILVIA :
Poezii 2019-11-06 (4292 ascoasi tu miydani)

À soi-même :
Poezii 2019-11-08 (3462 ascoasi tu miydani)

Alla Primavera : Canti-XVIII
Poezii 2005-07-06 (9002 ascoasi tu miydani)

Alla sua donna : Canti-XXI
Poezii 2005-08-31 (10700 ascoasi tu miydani)

ALL'ITALIA : dal "I Canti"
Poezii 2004-12-21 (19253 ascoasi tu miydani)

Către lună : Traducere de Vasile Romanciuc
Poezii 2009-05-14 (15953 ascoasi tu miydani)

Către mine însumi : Traducere de Vasile Romanciuc
Poezii 2009-05-14 (15550 ascoasi tu miydani)

Errant ici alentour… :
Poezii 2019-11-08 (2981 ascoasi tu miydani)

IL PRIMO AMORE : dal "I Canti"
Poezii 2004-12-21 (18600 ascoasi tu miydani)

Infinite :
Poezii 2005-12-30 (9937 ascoasi tu miydani)

Infinitul : Traducere de Vasile Romanciuc
Poezii 2009-05-14 (22396 ascoasi tu miydani)

LE CALME APRÈS LA TEMPÊTE :
Poezii 2019-11-06 (4436 ascoasi tu miydani)

Le passereau solitaire :
Poezii 2019-11-09 (3604 ascoasi tu miydani)

LE SAMEDI DU VILLAGE :
Poezii 2019-11-06 (3457 ascoasi tu miydani)

LE SOIR DU JOUR DE FÊTE :
Poezii 2019-11-06 (3241 ascoasi tu miydani)

LE SOIR DU JOUR DE FÊTE :
Poezii 2019-11-06 (3462 ascoasi tu miydani)

L’INFINI :
Poezii 2019-11-06 (3417 ascoasi tu miydani)

L’Infinito :
Poezii 2005-12-07 (85119 ascoasi tu miydani)

Passero Solitario : IV
Poezii 2005-07-06 (46482 ascoasi tu miydani)

Pensieri :
Poezii 2004-05-07 (9075 ascoasi tu miydani)

Pensieri :
Prozâ 2004-12-21 (12205 ascoasi tu miydani)

To Himself :
Poezii 2005-12-30 (8170 ascoasi tu miydani)

To Silvia :
Poezii 2005-12-30 (9361 ascoasi tu miydani)

To the moon :
Poezii 2005-12-30 (8521 ascoasi tu miydani)

Biografii Giacomo Leopardi

Giacomo Leopardi nasce a Recanati nel 1798, dal conte Monaldo e Adelaide Antici. Nel 1803 l’amministrazione dei beni familiari è tolta al padre, che si ritira quindi in una velleitaria attività di letterato dilettante, e passa nelle mani della madre. L’atmosfera di casa Leopardi non è felice ed è caratterizzata dall’indole della madre, severa, bigotta e povera d’affetti. Il giovane Giacomo inizia nel 1807 gli studi con i fratelli Carlo e Paolina, inizia a comporre piccoli componimenti poetici e cerca un proprio spazio autonomo all’interno di un’educazione di chiaro stampo controriformistico. Tra il 1813 e il 1816 inizia da solo lo studio del greco; si dedica a ricerche erudite e a varie indagini filologiche sorprendentemente rigorose e precise. Politicamente sposa le idee ultralegittimiste del padre. Nel 1817 pubblica sullo «Spettatore» l’Inno a Nettuno, fingendo trattarsi della traduzione di un originale greco, e due odi apocrife in greco, presentate come autentiche. Inizia la sua amicizia epistolare con Pietro Giordani ed inizia lo Zibaldone, il grande diario intellettuale che continuerà sino al ‘32. Nel 1818 si conclude la sua conversione politica che lo porta a diventare un patriota repubblicano e democratico. Nel 1819 le cagionevoli condizioni di salute lo obbligano a sospendere gli studi; tutto ciò è una spinta a chiarire la propria condizione di solitudine, di noia, e a maturare il suo pessimismo ancora indeterminato. È in questo periodo che scrive L’infinito e Alla luna. nel 1820 continuano le composizioni poetiche come, ad esempio, La sera del dì di festa. Nel 1822 si reca a Roma, il primo viaggio fuori da Recanati: rimarrà molto deluso. Nel 1823 ritorna a Recanati dove analizza la decadenza nazionale e gli effetti nefasti della Restaurazione. Nel 1824 scrive la maggior parte delle Operette morali e l’anno dopo parte per Milano, dove prende contatto con l’editore Stella, e poi passa a Bologna. Nel 1827 si trasferisce a Firenze dove conosce Alessandro Manzoni; i due non si capiranno, troppo diversa è l’indole personale. Nel 1828, finiti i mezzi di sostentamento, dopo aver composto A Silvia, è costretto a far ritorno a Recanati. Nel 1829 compone: Le ricordanze, La quiete dopo la tempesta, Il Sabato del villaggio. Poco dopo aver concluso il Canto notturno, nel 1830, torna a Firenze ed inizia l’amicizia con un esule napoletano: Antonio Ranieri. Nell’aprile 1831, durante i moti dell’Italia centrale, escono i Canti per l’editore Piatti. Nel 1833 Giacomo si trasferisce con il Ranieri a Napoli; i due vivono in condizioni economiche estremamente precarie. Nel 1835 escono i Canti per l’editore Starita di Napoli; vi compaiono nuove poesie tra cui Il passero solitario e il cosiddetto ciclo di Aspasia (Il pensiero dominante, Amore e Morte, Consalvo, A se stesso, Aspasia). Muore, a 39 anni, nel 1837 a Napoli durante un’epidemia di colera: il Ranieri a stento riesce a sottrarne il corpo alla fossa comune.